Come reagiresti se, dopo aver acquistato un barattolo di miele scoprissi che per produrlo non è stata utilizzata neanche un’ape? Probabilmente ti sentiresti ingannato, perché hai pagato per qualcosa che non è miele. Per questo motivo non ti lascerà indifferente sapere che sugli scaffali dei supermercati italiani potresti ritrovarti un vasetto di “falso miele” proveniente dalla Cina.
L’allarme è stato lanciato alla fine di giugno dalla Cia-Agricoltori italiani, che ha denunciato come questo prodotto, realizzato “a tavolino” da manodopera umana con l’aggiunta di sciroppo di glucosio e con metodologie di produzione non conformi alle norme europee, sia difficile da rilevare ai controlli alle frontiere. Non solo si tratta di una frode per i consumatori, ma anche di un danno per tutta la filiera, dal momento che il “falso miele” ha un prezzo decisamente competitivo per il mercato italiano e rischia di mettere fuorigioco i prodotti nostrani.