Demenza: e se fosse il microbiota cerebrale?

agenti patogeni. Questi aggregati proteici, un tempo considerati semplici marcatori tossici di malattie, potrebbero in realtà svolgere una funzione protettiva intrappolando i microbi invasori. Un fenomeno simile è stato osservato nel morbo di Parkinson, dove le proteine ​​alfa-sinucleina sembrano essere prodotte per combattere i patogeni.

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L’indebolimento del sistema immunitario legato all’età potrebbe favorire la proliferazione di questi microrganismi nel cervello. Infatti, alcuni batteri come lo Staphylococcus e lo Streptococcus, nonché funghi come il Cryptococcus e la Candida, si trovano in quantità maggiori nel cervello delle persone affette da Alzheimer.

Un’analisi condotta dall’Alzheimer’s Pathobiome Initiative, che ha raccolto 86 casi clinici, ha addirittura rivelato la presenza di Borrelia burgdorferi, il batterio responsabile della malattia

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