Le erbe spontanee da raccogliere in montagna: quali sono le principali e come usarle

Partiamo con una pianta erbacea che non è solo prerogativa della montagna, dove però viene utilizzata più che in pianura. Si tratta del tarassaco, conosciuto anche come dente di leone o soffione: ha un lungo stelo, le foglie dentellate e il fiore giallo brillante. Viene impiegato sia dal punto di vista officinale in tisane (specialmente le radici), date le sue proprietà diuretiche, digestive e antinfiammatorie, sia in cucina. I fiori freschi o essiccati diventano delle graziose e dolci guarnizioni, mentre le foglie, amarognole, sono le protagoniste assolute di un grande classico, la frittata, altrimenti si rivelano ottime in padella con un po’ di olio, aglio e peperoncino.

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