Le erbe spontanee da raccogliere in montagna: quali sono le principali e come usarle

Il nome scientifico è Silene vulgaris, popolare dal mare alla montagna, dove cresce nei prati tra gli 800 e i 1000 metri: è un’erba spontanea edibile tipicamente primaverile, ricca di vitamina C, sali minerali e polifenoli. Come le precedenti, si identifica con diversi nomi a seconda della zona: stridoli, carletti, schioppettini per citarne alcuni. Le sue foglie sono lunghe, tenere e verdi e si raccolgono prima che avvenga la fioritura, perché poi tendono a diventare legnose. Il sapore è delicato: in Trentino-Alto Adige si abbinano a speck e altri salumi locali, ma si usano anche in frittate e come contorno ripassate in padella. In Romagna si fa un sugo perfetto per le tagliatelle, mentre in Umbria diventano il ripieno insieme a cicoria ed altre erbette miste della fojata, una torta salata arrotolata.

6. Spinacio selvatico

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