Le erbe spontanee da raccogliere in montagna: quali sono le principali e come usarle

Dalle foglie verdi e morbide, lo spinacio selvatico è una pianta erbacea che in Italia compare soprattutto nelle zone montane e subalpine, tra i 500 e i 2000 metri di altezza, nei boschi o nei terreni vicino alle malghe. Il suo nome scientifico è Blitum bonus-henricus, meglio detta l’erba del Buon Enrico, in onore del Re di Francia Enrico IV di Borbone, o farinello. Si raccoglie da inizio primavera fino alla fine dell’estate: dato che non si trova nel resto dell’anno se ne fa scorta e si congela. Si cucina lessato o cotto in padella, ha un gusto amarognolo e anch’esso condivide diversi benefici delle precedenti, come le proprietà depurative e la presenza di sali minerali, in particolare ferro. In dialetto bergamasco è il parüch, ed è popolare prepararci un pesto con cui condire risotti, pastasciutte e lasagne.

7. Achillea

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