Cominciamo subito dal dire che non si può utilizzare la parola miele per un prodotto del genere. Attenzione, non è vietato vendere estratti o sciroppi o altri prodotti zuccherini di derivazione vegetale; non hanno però nulla a che vedere con il miele, la cui identificazione è fissata con norme specifiche, e hanno anche un valore inferiore. Il taglio del miele con lo sciroppo di riso non è una novità purtroppo. Non stiamo parlando di un miele sintetico, ma di un prodotto vegetale che viene utilizzato in maniera fraudolenta per allungare il miele.
E quindi chiaramente non si può etichettare come miele.
Esatto. Sono tantissime le frodi possibili. La legge italiana è molto restrittiva e stabilisce che si può parlare di miele solo quando il prodotto deriva dalla trasformazione di nettare o melata da parte delle api mellifere. Inoltre, è obbligatorio indicare il paese di origine del miele. A quest’ultimo non può essere aggiunto niente, neanche una goccia di olio essenziale: altrimenti diventa automaticamente un’altra categoria commerciale, e in tal caso si potrà parlare di prodotti a base di miele.